NEL CASO IN CUI

  il venditore di una quota societaria, nel contratto di cessione, abbia reso dichiarazioni attestanti la verita’ delle indicazioni e descrizioni attinenti alla situazione patrimoniale, economica e finanziari e agli asset evidenziati a bilancio e negli allegati e prestato garanzie pattizie con particolare riguardo alla consistenza patrimoniale della societa’, alle eventuali sopravvenienze passive, minusvalenze di attivo sorte/maturate alla data di conclusione del contratto o successivamente, ma riguardanti fatti, situazioni o circostanze relative alla gestione sociale effettuata sino alla cessione, prevedendo misure indennitarie ove fossero risultate divergenze rispetto a quanto garantito e l’acquirente abbia chiesto la riduzione del prezzo, in ragione delle non corrette rappresentazioni sulla effettiva capacita’ di generare ricavi;

IL GIUDICE

  ritenuto che, in linea generale, i vizi e i difetti di qualita’ che rilevano in relazione alla compravendita di quote sociali non possono riguardare il valore economico della partecipazione, in quanto esso non attiene all’oggetto immediato del contratto, a meno che il cedente non abbia fornito specifiche garanzie contrattuali sulla situazione patrimoniale della societa’;

  ritenuto che, nel caso concreto, in nessuna parte del contratto di cessione e' dato rinvenire che il venditore abbia rilasciato anche specifiche garanzie dinamiche in ordine alle prospettive future della societa’ e, in particolare, in relazione alla capacita' di produrre redditi e a una redditivita’ minima futura e garantita, garanzia che non derivava da quelle assunte contrattualmente che avevano carattere statico;

HA RITENUTO

  che non potesse essere accolta la domanda di riduzione del prezzo, né la subordinata domanda di risarcimento del danno per minor valore di quanto acquisito.

(a cura di Alberto Crivellaro)