NEL CASO IN CUI

i soci di societa’ cooperativa abbiamo impugnato le delibere assembleari che ne disponevano l’esclusione in ragione di condotte commesse nella veste di amministratori, ritenendo le delibere illegittime in quanto adottate sulla base di una motivazione non rientrante tra le cause previste dall’art. 2533 cc né tra quelle previste nello statuto

IL GIUDICE

-       rilevato come l’ipotesti legale di esclusione del socio e’ collegata all’inadempimento di obblighi gravanti a carico del medesimo e nascenti dal rapporto sociale, la cui natura e contenuto sono ben distinti dagli obblighi assunti dall’amministratore,

-       rilevato altresi’ che gravi condotte tenute nella qualita’ di amministratore possano rilevare quali cause di esclusione del socio solo se espressamente previste dallo statuto societario,

-       rilevato che in relazione alle ipotesi di esclusione del socio la clausola statutaria richiede la pronuncia di una sentenza di primo grado, non sussistente nel caso in esame,

-       rilevato inoltre che l’ipotesi di esclusione facoltativa prevista dallo statuto per il caso in cui il socio abbia arrecato in qualsiasi modo un danno alla societa’ o svolga attivita’ in concorrenza con la stessa, oltre ad essere indeterminata, sottende un complesso accertamento giudiziale volto a verificare la sussistenza della condotta, oltre che del nesso causale tra la condotta ed il danno e la quantificazione dello stesso,  

HA RITENUTO

di accogliere l’opposizione e per l’effetto annullare le deliberazioni impugnate.

(a cura di Silvia Dalle Nogare)